Quando si parla di pirateria informatica abbiamo tutti un’idea più o meno precisa del fenomeno, che consiste essenzialmente nella fruizione e condivisione sulla rete e sulle piattaforme online, in modo illecito, di contenuti protetti dal diritto d’autore.
La pirateria informatica, poi, costituisce una delle principali minacce all’economia digitale e alla tutela della proprietà intellettuale.
Per dare qualche numero del fenomeno, l’ultima indagine sulla pirateria audiovisiva in Italia, condotta dalla società Ipsos per conto di FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) ha stimato una perdita di fatturato per l’economia italiana pari a circa 2 miliardi di euro proprio a causa della pirateria, con una perdita del PIL di circa 821 milioni di euro oltre che una riduzione di più di 11.000 posti di lavoro.
Sono numeri di un fenomeno davvero impressionante, anche considerando che secondo le statistiche circa il 79% degli italiani si rende conto che la pirateria informatica è un reato.
Ma di che reato (o reati) stiamo parlando?
In Italia, il fenomeno è spesso legato alla ricettazione, ovvero all’acquisto o alla vendita di beni di provenienza illecita, come software, contenuti audiovisivi o dati digitali.
Cosa dice la legge?
Il fenomeno della pirateria informatica è complesso e le violazioni del diritto d’autore si sono moltiplicate proprio per effetto della digitalizzazione dei contenuti e della diffusione delle reti informatiche.
Guardando solo all’Italia, il fenomeno è sanzionato da diverse disposizioni e diversi sono i reati che si possono commettere: solo limitandoci ai principali, si va dalla violazione del diritto d’autore, all’accesso abusivo a sistemi informatici, alla ricettazione e al riciclaggio.
Vediamo, brevemente, di cosa si tratta:
- Violazione del diritto d’autore: la Legge 22 aprile 1941, n. 633, punisce chiunque riproduca, distribuisca o comunichi al pubblico opere protette senza autorizzazione.
- Accesso abusivo a sistemi informatici: l’art. 615-ter del Codice Penale punisce chi si introduce abusivamente in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza.
- Ricettazione: l’art. 648 del Codice Penale punisce chi acquista, riceve o nasconde cose provenienti da un delitto, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto.
- Riciclaggio: l’art. 648-bis del Codice Penale punisce chi sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, al fine di ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa.
Il problema è stato poi affrontato anche dalla legge n. 93/2023, intitolata (e il nome della legge in questo caso rende bene l’idea!) “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica“, conosciuta anche come “legge anti-pezzotto”.
Con la pirateria informatica, dunque, si rischia parecchio!
Ad esempio, la violazione del diritto d’autore prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa da 2.582 fino a 15.493 euro mentre l’accesso abusivo a sistemi informatici è punito con la reclusione fino a 3 anni, ma la pena aumenta da 1 a 5 anni se l’accesso riguarda sistemi di interesse pubblico o se comporta danni ai dati o ai sistemi.
La “legge anti-pezzotto”, poi, per gli utenti che fruiscono di contenuti protetti da diritto d’autore attraverso servizi illegali, prevede multe fino a 5.000 euro in caso di recidiva .
Casi di cronaca recenti
È proprio di questi giorni la notizia che la Guardia di Finanza ha identificato oltre 2.200 utenti in 80 province italiane che utilizzavano servizi di streaming illegali, comminando multe iniziali di 154 euro ciascuna, sulla base di quanto previsto dalla “legge anti-pezzotto”..
A novembre 2024, poi, è stata portata a termine dalla Polizia Postale Italiana l’operazione “Taken Down“ che ha portato allo smantellamento di una rete criminale che offriva illegalmente contenuti di piattaforme come Sky, Netflix e DAZN a oltre 22 milioni di utenti.
Gli indagati sono stati accusati di associazione a delinquere, accesso abusivo a sistemi informatici, frode informatica, ricettazione e riciclaggio.
Non male!
(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!