Restituzione dell’anello di fidanzamento: quando è obbligatoria e quando no

13 Maggio 2025
anello di fidanzamento

“The Ring (Engagement),” by Roy Lichtenstein, 1962.

L’amore è eterno… finché dura.
E quando finisce prima del fatidico “sì” ecco che scatta la domanda delle domande? Se i due “piccioncini” si lasciano e mandano tutto all’aria, l’anello di fidanzamento e gli altri regali che i due si sono scambiati devono essere restituiti oppure no?

Prima di rispondere a questa domanda, mettiamo in chiaro una cosa: la promessa di matrimonio non è vincolante.
Questo significa che nessuno può essere costretto a sposarsi (solo) per averlo promesso, né può essere obbligato a risarcire per la mancata celebrazione delle nozze, salvo il caso di danno ingiusto (ma di questo, magari, in un’altra occasione). E l’anello di fidanzamento e i regali allora?

 

L’anello di fidanzamento è come un diamante? per sempre o no?

L’anello di fidanzamento, proprio perché “di fidanzamento”, è un regalo fatto in vista del matrimonio e solo per questo motivo ed è a tutti gli effetti quello che viene definito “dono obnuziale”.
Se il matrimonio non si celebra, l’anello va restituito. Lo dice il Codice Civile. Punto.
Attenzione, però! la domanda di restituzione deve, però, essere proposta necessariamente entro un anno dal giorno in cui s’è avuto il rifiuto di celebrare il matrimonio o dal giorno della morte di uno dei promittenti. Passato questo termine senza alcuna richiesta di restituzione, chi ha ricevuto l’anello (ndr: secondo voi chi può essere dei due?…l’uomo o la donna?) può tenerselo.
La stessa regola vale per i regali fatti in occasione del matrimonio, cioè, se richiesti, vanno restituiti.

Se poi, dopo il fidanzamento, i due piccioncini si sposano, anche in caso di separazione o divorzio, l’anello non dovrà essere restituito, essendo entrato definitivamente a far parte del patrimonio, non solo in senso economico ma anche affettivo, di chi lo ha ricevuto.

 

E per gli altri doni scambiati durante il matrimonio?

Se per l’anello di fidanzamento e per i regali fatto in occasione del matrimonio abbiano detto, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non esiste una legge che si occupi dei regali scambiati durante il matrimonio.
E quindi come ci si regola in caso di rottura del matrimonio?

Questo genere di regali sono quelli che si fanno abitualmente in occasione di feste, compleanni e ricorrenze in genere, e vengono per questo chiamati liberalità d’uso.
Proprio perché “normali”, sia per l’occasione in cui vengono dati che per il loro valore, non se ne può chiedere legalmente la restituzione (salvo, ovviamente, il caso della restituzione spontanea…).

Però, se per il valore del regalo non fosse considerato proporzionto alle condizioni economiche dell’autore dell’atto, cioè si trattasse di un regalo dal valore importante, allora si tratterebbe di una donazione che per essere valida richiederebbe una determinata forma. In mancanza di tale forma la donazione sarebbe nulla.

 

E per finire, qualche caso curioso

Due casi famosi proveniente dall’America.
Il primo è quello della cantante Mariah Carey che, dopo aver rotto con il proprio fidanzato miliardario James Packer, ha deciso di tenersi comunque il proprio “engagement ring” del valore di circa 13 milioni di dollari, salvo poi rivenderlo di lì a poco per poco meno di 3 milioni di dollari.

Anche Jennifer Aniston ha potuto tenersi il proprio anello ricevuto durante il fidanzamento, ma solo perché ha rotto la relazione sentimentale dopo essersi sposata: l’anello, quindi, era ormai diventato di sua proprietà a tutti gli effetti

Quindi, che anche se la promessa di matrimonio non è vincolante, deve essere comunque restituito tutto ciò che è stato donato in vista del matrimonio, se questo non viene celebrato. Perché, anche in amore, volenti o nolenti, ci sono comunque regole da rispettare.

 

(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!