
Foto di Mohamed Hassan (Pixabay)
Giudici, avvocati, pubblici ministeri: quando entrano in aula indossano la toga.
Ma perché? È solo una tradizione o un’imposizione estetica?
Una questione di rispetto o un segno di autorità?
In realtà, dietro questo abito nero si nascondono una storia, davvero, millenaria, un simbolo di parità ed uguaglianza oltre che una serie di regole precise che raccontano molto della nostra giustizia.
Scopriamo insieme perché in tribunale serve la toga, da dove viene e cosa rappresenta.
Dalle toghe romane a quelle contemporanee
Il termine “toga” viene direttamente dal latino, affine a tegĕre “coprire”, e già nell’antica Roma aveva un significato sociale ben preciso.
La toga di colore bianco era indossata da chi si candidava alle elezioni mentre quella bordata di porpora, chiamata toga praetexta, era invece riservata ai senatori, ai cavalieri e ai magistrati. C’era poi la toga purpurea, privilegio esclusivo dell’Imperatore.
In ogni caso, la toga era simbolo di dignità pubblica e, proprio per questo, è stata ripresa nel corso dei secoli come abito del potere civile.
Nel Medioevo, i giuristi delle università italiane, come Bologna, cominciarono a indossare mantelli neri simili alle toghe. Questo per distinguere il giurista dallo studente, l’autorità dal pubblico, l’ufficio dalla persona.
Questa tradizione ha attraversato i secoli e si è stabilizzata nel mondo forense a partire dal Settecento e Ottocento.
Anche uno degli avvocati più famosi della letteratura italiana, l’Azzeccagarbugli, indossava la toga, anche in casa:
“Il dottore era in veste da camera, cioè coperto d’una toga ormai consunta, che gli aveva servito, molt’anni addietro, per perorare, ne’ giorni d’apparato, quando andava a Milano, per qualche causa d’importanza”
(A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. III)
Per non parlare poi del giudice, una grossa scimmia vestita di toga nera, che condannò Pinocchio (C. Collodi, Le avventure di Pinocchio): qui, però la toga, fatta indossare dall’autore ad una scimmia, era per rivolgere una satira feroce al sistema giudiziario.
Che cos’è la toga oggi?
La toga è oggi l’abito ufficiale che deve essere indossato dai magistrati, dagli avvocati e dai praticanti avvocati abilitati.
È composta da una tunica nera lunga fino ai piedi, con i baveri di velluto (per i funzionari giudiziari di alto rango, come i primi presidenti, i presidenti di sezione e i procuratori generali di Cassazione) e con cordoni dorati o argentati (chiamati “tocchi”) che variano secondo la funzione: oro per i magistrati, argento per gli avvocati e misto oro/argento per il pubblico ministero.
In Italia, l’uso della toga non è facoltativo ma obbligatorio nelle udienze pubbliche e chi non indossa la toga può essere richiamato dal giudice, e in alcuni casi può essere escluso dall’udienza e punito con una sanzione disciplinare.
La toga ha diverse funzioni, che vanno ben oltre l’estetica:
- Neutralità e impersonale autorità
In un’aula di giustizia, conta ciò che si dice, non chi lo dice. La toga uniforma, nasconde l’abbigliamento personale, crea uguaglianza tra le parti e ricorda che si rappresenta una funzione, non una persona. - Solennità del processo
La giustizia (oltre che Pop) è una cosa seria. La toga restituisce dignità, autorevolezza e rispetto a ciò che accade in aula. Aiuta tutti a percepire che non si è in un semplice dibattito, ma in una funzione istituzionale. - Parità tra le parti
Davanti al giudice, l’avvocato della difesa e il pubblico ministero hanno la stessa dignità, e la toga lo rende visibile. Nessuno è “meglio vestito” o più appariscente: si parla da pari a pari.
Toga, cultura pop e curiosità
Anche nella cultura popolare la toga ha assunto un ruolo simbolico.
Nei film e nelle serie TV americane (es. Law & Order, Suits, The Good Life), spesso non viene usata, perché nel sistema anglosassone non è obbligatoria. Ma l’Italia (come la Francia e molti altri Paesi europei) mantiene invece la toga come abito ufficiale.
In alcuni Paesi, come il Regno Unito, i giudici e gli avvocati, oltre alla toga, indossano parrucche bianche, simbolo della tradizione forense anglosassone. Le impose re Carlo II che restaurò la monarchia dopo la repubblica di Oliver Cromwell, che aveva tagliato la testa a suo padre, Carlo I.
Infine, durante il periodo del Covid, in cui le udienze venivano svolte da remoto e in modalità telematica, la Corte Costituzionale esonerò gli avvocati dall’utilizzo della toga.
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