
Image by Kevin Sanderson (Pixabay)
Ogni giorno milioni di persone pubblicano video e reel con basi musicali famose, alcuni diventano virali, altri passano del tutto inosservati o quasi.
C’è però una domanda che pochi si fanno o si fanno troppo tardi: posso usare liberamente quel brano musicale famoso nei miei video?
Come vi abbiamo già anticipato nel titolo di questo articolo, la risposta è “dipende”. Si tratta però, e vedremo tra poco in che senso, di un “dipende” che deriva proprio da quello che prevede la legge.
Vale la pena capirlo perché in caso di violazione le sanzioni possono essere davvero molto severe e pesanti, anche se hai 17 anni e 150 follower
Cos’è e cosa protegge il diritto d’autore?
Il diritto d’autore è un insieme di regole che tutela le opere dell’ingegno, cioè tutto ciò che ha un valore creativo. La musica è una di queste. Questo diritto conferisce all’autore diritti esclusivi sia di natura morale che patrimoniale, come il controllo sull’uso, la distribuzione e la riproduzione.
La legge fondamentale che regola il diritto d’autore è la legge 22 aprile 1941, n. 633, che tutela opere quali composizioni musicali, testi letterari, opere d’arte e altre espressioni creative. È questa legge, infatti, che stabilisce che le opere musicali sono protette, che l’autore ha il diritto esclusivo di usare economicamente la propria opera ed è qui che sono stabilite le sanzioni civili e penali per chi viola il diritto d’autore.
Quindi se per un tuo reel decidi di utilizzare come base musicale una canzone famosa, che sia Taylor Swift, di Ghali o dei Coldplay, devi sapere che stai usando un contenuto protetto dal diritto d’autore.
Cosa vuol dire “usare una canzone”?
Usare una canzone può voler dire molte cose. Puoi utilizzare una canzone per inserirla come sottofondo musicale in un tuo reel, in un video che hai montato, per farci un remix o per altro ancora.
In tutti questi casi, se la musica non è tua e non hai un permesso specifico, potresti violare i diritti del titolare dell’opera, cioè l’autore, il compositore, il produttore, o l’etichetta discografica.
Infatti, l’uso di musica protetta da diritto d’autore nei propri contenuti sui social media senza adeguata autorizzazione costituisce una violazione della normativa vigente.
Ma se la piattaforma mi fa usare la musica?
Ecco il punto cruciale.
Molte piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube hanno stipulato accordi di licenza con le major discografiche. Questo significa che possono mettere a disposizione dei propri utenti una selezione di brani utilizzabili nei video senza infrangere la legge.
Proprio grazie a questi accordi, dunque, è possibile utilizzare nei propri video un brano disponibile nella libreria musicale integrata della piattaforma.
Non è invece possibile utilizzare lo stesso brano su altre piattaforme o riutilizzarlo in contesti fuori dal social.
E se il video è per uso personale o per la scuola?
In alcuni casi è possibile utilizzare nei propri video anche basi musicali famose senza dover, in un certo senso, “rispettare” il diritto d’autore.
Il diritto d’autore prevede alcune eccezioni, ma sono molto limitate. Una di queste è l’uso personale e domestico, che però non si applica se pubblichi qualcosa online, anche solo per amici.
Per i lavori scolastici, esiste la possibilità di usare brevi estratti a fini educativi, ma anche in questo caso il video non deve essere pubblico, non deve essere per finalità commerciali e, in ogni caso, deve essere citata la fonte.
Musica di pubblico dominio e licenze Creative Commons
Quali sono le alternative alla musica protetta dal diritto d’autore?
Innanzitutto, la musica di pubblico dominio: l’opera diventa di pubblico dominio allo scadere dei 70 anni dalla morte dell’autore.
Quindi, se è scaduto il diritto d’autore, la musica può essere utilizzata liberamente.
Un’altra valida alternativa, sono le licenze Creative Commons, che si basano sul concetto di “some rights reserved”, in base al quale, il titolare decide quali diritti riservare e quali concedere in uso e consentono l’utilizzo in forma gratuita dei brani che ne sono coperti.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con chi vuoi e continua a seguire Diritto Pop!
Le nostre fonti
(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!