
Foto di Prateek Katya (Pexels.com)
Il divieto di fumare non è sempre esistito!
Ebbene sì, anche se oggi sembra davvero inconcepibile, c’è stata un’epoca, – neppure tanti anni fa -, in cui nei locali era consentito fumare liberamente.
Fumare era un vero e proprio status symbol, quasi per assomigliare a quegli attori americani famosi che nei loro film avevano sempre la sigaretta in mano.
Tuttavia, a partire dal secondo Dopoguerra, si cominciarono a studiare e conoscere i danni alla salute provocati dal fumo e quindi si decise di intervenire con dei provvedimenti su misura.
Prima fu la legge n. 584 dell’11 novembre 1975 a porre il divieto di fumare in determinati locali (ad es., nelle corsie degli ospedali, nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado) e sui mezzi di trasporto pubblico.
Il colpo di grazia ai fumatori venne però dato dalla c.d. legge Sirchia, legge n. 3 del 6 gennaio 2003, entrata in vigore il 10 gennaio 2005, che estese il divieto di fumo a tutti i locali chiusi (con la sola eccezione dei locali riservati ai fumatori e degli ambiti strettamente privati come le abitazioni civili).
Le due leggi attraverso il divieto di fumare, avevano (e hanno) come obiettivo ultimo quello della tutela della salute dei soggetti non fumatori e quindi della collettività in senso lato, e non tanto quello di intromettersi nelle scelte individuali dei fumatori.
Negli anni i risultati sperati furono in parte raggiunti, considerando che, sulla base dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, e si attesta ora intorno a circa il 24%.
Divieto di fumare, una battaglia che ha diviso l’Italia
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare oggi, all’inizio la legge antifumo venne aspramente contestata e fu vista da molti come un possibile attacco alle libertà individuali.
Protestarono, da un lato, baristi, ristoratori e titolari di pubblici esercizi (temendo un calo della clientela e di dover sopportare importanti costi di adeguamento dei locali) e, dall’altro, anche i clienti .
Di tutt’altra opinione, invece, medici, associazioni contro il fumo, famiglie e lavoratori dei settori pubblici e della ristorazione, che fino ad allora erano stati costretti a respirare fumo passivo ogni giorno.
Nonostante le polemiche iniziali, la legge Sirchia determinò un vero e proprio cambiamento culturale, tanto che oggi a nessuno, o quasi, verrebbe in mente di accendersi una sigaretta in un locale, al cinema o, perché, sull’aereo.
Vogliamo poi parlare dell’obbligo di mettere la cintura di sicurezza in macchina? era il 1988 quando…
(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!