Whatsapp è quella che si definisce una killer application (o killer app), cioè un’applicazione che ha avuto e ha tuttora un successo così grande da diventare quasi indispensabile.
Non è necessario spiegare molto di più su cos’è whatsapp e come funziona perché questo lo sa anche mia nonna.
Ogni giorno ognuno di noi invia decine di messaggi con Whatsapp, perché è un modo di comunicare facile e veloce.
Ma quello che vogliamo capire oggi un po’ meglio è che valore hanno in Tribunale i messaggi whatsapp.
Verba volant, Whatsapp manent
Whatsapp e i social in genere sono strumenti potentissimi che ci permettono di comunicare in modo immediato e anche molto disinvolto.
Spesso però ci dimentichiamo che una volta inviato, un messaggio diventa a tutti gli effetti pubblico e sfugge al nostro controllo e, quindi, anche se corriamo a cancellarlo dobbiamo sapere che probabilmente è già stato visto da qualcuno e che, comunque, “la rete non dimentica”!
La cancellazione di un post spesso non riesce ad impedirne la diffusione del contenuto.
Grazie agli screenshot, agli strumenti di archivio come Wayback Machine e alla velocità del web, un post virale può “vivere per sempre”, anche se visibile solo per pochi secondi (ndr: provate per credere!).
Così, ad esempio, Elon Musk ha pubblicato su X e subito cancellato un post in cui accusava Trump di vari crimini, ma ormai il contenuto era diventato virale.
I messaggi Whatsapp come prova in Tribunale
Proprio a causa della loro diffusione, i messaggi WhatsApp sono entrati prepotentemente anche in Tribunale e sempre più vengono utilizzati come mezzo di prova.
I messaggi Whatsapp, come gli sms, sono, infatti, considerati prove documentali a tutti gli effetti e sono legittimamente acquisibili anche tramite riproduzione fotografica (come, ad esempio, gli screenshot delle chat).
Attenzione, però!
La loro validità come prova all’interno del processo dipende dalla possibilità di verificare la provenienza e l’affidabilità del contenuto.
I messaggi hanno valore di prova a condizione che siano disponibili i supporti informatici, cioè gli smartphone o il pc, nei quali sono presenti le conversazioni.
Gli stessi messaggi non valgono, invece, come prova se prodotti con semplice trascrizione word e prive dei supporti informatici nei quali sono presenti le conversazioni.
(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!